Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn
Uscito nel 1993, Shadow of The Comet è uno dei migliori titoli dedicati alla trasposizione videoludica degli universi e della mitologia Lovecraftiana. Eccoci quindi alle prese con un gioco che riesce a incarnare in modo perfetto il mondo dell’autore di Providence, in modo nettamente superiore a titoli come Alone in the Dark che si perdono in alcune ingenuità orrorifiche surclassate dalla cura e dalla pixel art di qualità che troviamo in quest’opera.
Shadow of The Comet segue gli stilemi della storia di Lovecraft e ci vede interpretare un giornalista che si reca in una paesino sperduto per fotografare la cometa di Halley. Sarà proprio il passaggio della misteriosa cometa a fa uscire dalle ombre gli adoratori di Chtulhu assieme ad altri orrori che ci troveremo ad affrontare.
Il risultato è un adventure game classico, un punta e clicca di qualità ricco di atmosfere da brivido e di scorci notevoli.
Le musiche sono straordinarie, nonostante la pochezza dei sistemi del tempo, la colonna sonora confezionata riesce ad essere malinconica ed inquietante e si sposa perfettamente con il contrasto tra pace e orrore cosmico che viviamo minuto per minuto.
Una perla nella mitologia di Chtulhu
Shadow of the Comet è un titolo fondamentale per gli amanti dei videogiochi ispirati agli orrori Lovecraftiani e ai grandi antichi. Un gioco che per il momento tiene il podio assieme a poche altre escursioni nella mente del geniale autore.
In attesa del prossimo arrivo di Call of Chtulhu, altro titolo dedicato alla terribile divinità, in uscita nel 2018, non possiamo che tornare alle origini con uno dei picchi nell’interpretazione della saga.
Al di fuori di tutto, Shadow of the Comet, è un ottimo punta e clicca horror, un esponente della vecchia scuola che riesce ancora a divertire e convincere esattamente come prima, dando davvero l’impressione che il tempo non sia mai passato.