L’orrore infinito
Uscito nel 2004, Silent Hill 4: The Room, è il quarto rappresentante della compianta e mai troppo osannata saga.
Il gioco, visto un po’ come un canto del cigno del brand, riesce comunque a proporre una storia originale, capace di appassionare e di terrorizzare lo sprovveduto che dovesse scegliere di affrontarla in notturna.
Il gioco parte da una premessa straniante e letteraria: il protagonista di questa storia si trova infatti imprigionato dentro una stanza di hotel, sarà l’apertura di un inquietante buco nel muro a dar vita al suo sprofondare nella follia, legandosi in modo indissolubile agli orrori di Silent Hill.
Tornare oggi a Silent Hill 4, ce lo fa piacere molto più che ai suoi tempi, quasi fossimo abituati troppo bene, e chiedessimo al titolo di superare capolavori come Silent Hill 2.
The Room è infatti un horror inquietante, forte di momenti e scene memorabili che poco hanno da invidiare ai titoli precedenti, e che spesso sono state utilizzate come icone per titoli di ispirazione come il recente The Evil Within.
Inquietudine e segreti
Tornano i segreti personali, il lato oscuro delle persone e la mostruosità nascosta nei più insospettabili personaggi.
Il gameplay di Silent Hill 4 è notevole, nonostante soffra della telecamera dell’era Playstation 2, al giorno d’oggi abbastanza difficile da digerire.
Il comparto tecnico è di alto livello, per non parlare delle eccezionali musiche e della direzione artistica senza pari.
Nel complesso comunque tra momenti di puro genio deviato, a un comparto adventure appassionante e terrificante allo stesso tempo, Silent Hill 4 passa a pieni voti l’esame del tempo, rivelandosi un’avventura unica nel suo genere e un degno rappresentante di una saga che ha segnato per sempre il media videoludico.
E mentre cerchiamo di trovare una via di fuga dagli orrori della stanza, ancora una volta pensiamo a Konami, sognando di rivedere, prima o poi, il franchise in azione, dopo la terribile delusione di P.T. il mai realizzato Silent Hill definitivo.