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Simon The Sorcerer Origins: Il maghetto sarcastico torna alle sue radici

Trentadue anni. È passato più di un trentennio da quando un ragazzino inglese dal carattere spigoloso e un cappello magico conquistarono il cuore degli appassionati di avventure grafiche. Simon the Sorcerer, creato da Adventure Soft nel 1993, si guadagnò un posto d’onore accanto a serie come Monkey Island e Broken Sword.
Ora, con Simon the Sorcerer Origins, quel mondo fatto di maghi imbranati, profezie e umorismo tipicamente britannico torna a vivere grazie al talento dello studio italiano Smallthing Studios.

Un ritorno insperato dopo anni di oblio

La saga di Simon ha avuto una storia travagliata. Dopo i primi due capitoli sviluppati in Inghilterra dai fratelli Woodroffe, la serie passò agli sviluppatori tedeschi di Silver Style Entertainment, che tra il 2007 e il 2009 pubblicarono due episodi considerati i più deboli della saga. Già nel 2002, il disastroso Simon the Sorcerer 3D aveva fatto pensare che la magia fosse finita per sempre.

Ma la magia, si sa, può riportare in vita anche ciò che sembrava perduto. Dopo un lungo sviluppo e la creazione di un motore proprietario, Smallthing Studios ha ottenuto il consenso degli autori originali per realizzare un prequel ambientato poche settimane prima del leggendario capitolo del 1993.

Una storia italiana di passione e dedizione

Con sede a Chiavari, in Liguria, Smallthing Studios è guidato da Massimiliano Calamai, veterano dell’industria videoludica italiana attivo sin dagli anni ’90. La passione del team traspare in ogni dettaglio, dalla cura per la grafica alla volontà di mantenere intatto l’umorismo britannico che caratterizzava la serie.

Il risultato è stato accolto molto positivamente: le recensioni degli utenti su Steam sono in larga parte entusiaste, segno che il progetto è riuscito a conquistare sia i nostalgici della prima ora sia una nuova generazione di giocatori.

Il ritorno di una voce iconica

Uno degli elementi più emozionanti di Simon the Sorcerer Origins è il ritorno di Chris Barrie, storico doppiatore del protagonista nella versione CD-ROM originale e volto noto della serie TV Red Dwarf. Riaverlo nei panni di Simon dopo oltre trent’anni è un colpo di genio.

Simon è sempre lui: sarcastico, irriverente e terribilmente pigro. Ruba offerte in chiesa, si rifiuta di scongelare studenti magici “perché così sembrano più fighi” e si lamenta con il giocatore ogni volta che è costretto a fare qualcosa che non vuole. Una performance brillante che restituisce tutta la personalità del personaggio.

Una veste grafica da sogno

Il comparto artistico è uno dei punti di forza del gioco. Lo stile visivo si ispira ai film del Rinascimento Disney e ai cartoni animati dei primi anni 2000, con un risultato sorprendente. Smallthing Studios ha collaborato con alcuni artisti che avevano lavorato al film d’animazione Klaus del 2019, ottenendo uno stile completamente disegnato a mano che cattura perfettamente l’atmosfera magica della serie, modernizzandola senza tradirla.

Una chicca per i fan: una volta ottenuta la bacchetta magica, è possibile trasformare Simon nella sua versione pixelata originale, un simpatico easter egg che farà sorridere i veterani.

La trama: un ragazzo, un portale, una profezia

La storia è ambientata poche settimane prima degli eventi del primo gioco. Dopo essere stato espulso da scuola, Simon si trasferisce in una nuova casa con la famiglia, ma prima ancora di sistemarsi viene risucchiato da un portale viola in un mondo fantasy medievale.

Qui si ritrova circondato da maghi tanto potenti quanto incapaci, strane creature e un mago di nome Calypso, che gli rivela una profezia: un ragazzo impertinente proveniente da un altro mondo aiuterà a ritrovare i tomi del Primo Mago.
Il racconto alterna momenti di genuina emotività al classico umorismo pungente della serie, con una scrittura superiore a quella dei capitoli successivi prodotti in Germania.

Gameplay: tradizione e modernità

Simon the Sorcerer Origins rappresenta un ponte tra passato e presente. A differenza delle avventure punta e clicca originali, il gioco semplifica i comandi in un unico click, rendendolo più intuitivo. Con il controller si può scegliere tra il classico controllo del cursore o il movimento diretto del personaggio, mentre con mouse e tastiera si mantiene l’esperienza tradizionale.

L’avventura offre circa 10-12 ore di gioco per chi è esperto del genere, che possono salire a 14-16 per chi preferisce prendersela con calma. Gli enigmi spaziano da quelli logici a quelli più assurdi, e spesso richiedono soluzioni creative. Il motore di gioco è completamente nuovo e garantisce un’esperienza più fluida e moderna rispetto ai titoli originali, pur rinunciando a un po’ della loro “spigolosità” classica.

Un tocco di magia pop

Come sorpresa, nel gioco compare anche Rick Astley, icona pop degli anni ’80, in un cameo che aggiunge un pizzico di ironia e leggerezza. La colonna sonora, firmata da Mason Fischer, accompagna perfettamente l’atmosfera fiabesca e spensierata del mondo di Simon, alternando brani orchestrali e momenti più intimi.

L’eredità di una serie leggendaria

C’è chi sostiene che Simon the Sorcerer abbia in qualche modo anticipato o ispirato, almeno idealmente, alcuni elementi di Harry Potter: entrambi raccontano di un giovane mago inglese, con toni diversi ma un simile senso di meraviglia. In ogni caso, il primo Simon lasciò un segno profondo grazie al suo umorismo caustico, alle citazioni dissacranti e agli enigmi curatissimi.
Origins riesce a recuperare quello spirito originale, filtrandolo attraverso una sensibilità moderna e un linguaggio più contemporaneo.

Critiche costruttive

Nonostante l’entusiasmo, qualche difetto rimane. La semplificazione dei comandi, pur rendendo il gioco più accessibile, toglie un po’ di profondità all’esperienza: ora Simon compie automaticamente l’azione più ovvia, eliminando quel piccolo momento di ragionamento su cosa fare che caratterizzava le avventure classiche.

Alcuni enigmi possono risultare particolarmente complessi e l’assenza di un sistema di suggerimenti può scoraggiare i meno esperti. È un titolo pensato principalmente per gli appassionati del genere e per chi conosce già la saga, più che per chi si avvicina per la prima volta alle avventure punta e clicca.

Disponibilità e piattaforme

Simon the Sorcerer Origins è disponibile dal 28 ottobre 2025 su PC, Mac, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e Nintendo Switch. Il gioco supporta numerose lingue, tra cui italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, giapponese e coreano, risultando accessibile a un pubblico davvero globale.

Uno sguardo al futuro

Smallthing Studios ha già annunciato di essere al lavoro su diversi nuovi progetti, tra cui un remake completo del primo Simon the Sorcerer, oltre a Sword of Sodan 2 e Where the River Dies. Il successo di Origins potrebbe quindi rappresentare solo l’inizio di una nuova stagione per il giovane maghetto sarcastico.

Verdetto finale

Simon the Sorcerer Origins è un ritorno trionfale per una serie che molti davano per spacciata. Non è un gioco perfetto: alcuni enigmi risultano troppo criptici, la semplificazione dei controlli può non piacere ai puristi e il target resta quello degli appassionati del genere.
Tuttavia, riesce in ciò che più conta: catturare l’essenza del Simon originale. L’umorismo tagliente, i personaggi memorabili, la grafica mozzafiato e la colonna sonora impeccabile restituiscono tutto il fascino delle avventure grafiche di un tempo, con una sensibilità moderna.

Per chi ha vissuto l’epoca d’oro del punta e clicca, è un nostalgico tuffo nel passato; per i nuovi giocatori, un’occasione per scoprire una serie che ha fatto la storia. In un’industria spesso ossessionata dalle novità, è bello vedere un progetto che celebra il passato con rispetto e passione.

La magia è tornata, e porta con sé tutto il sarcasmo e l’irriverenza che ci mancavano. Bentornato a casa, Simon.

Voto finale: 8/10

Pro:

  • Stile grafico disegnato a mano stupendo
  • Chris Barrie torna magistralmente nel ruolo di Simon
  • Umorismo britannico perfettamente preservato
  • Colonna sonora eccellente
  • Rispetto profondo per il materiale originale

Contro:

  • Alcuni enigmi eccessivamente criptici
  • Mancanza di un sistema di suggerimenti
  • Controlli semplificati non amati da tutti
  • Esperienza pensata soprattutto per fan del genere

I commenti del pubblico

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