Sonic 3D è da considerarsi come uno degli ultimi giochi usciti su Mega Drive, visto che arrivò nei negozi nel 1996 quando il successore Saturn era già disponibile e l’anziano 16 bit ormai dimenticato da tutti. Per l’occasione, Sega affidò la sua mascotte più famosa agli inglesi di Travellers Tales, noti ancora oggi grazie all’interminabile serie LEGO. Prima di darsi ai mattoncini, lo studio britannico si era cimentato anche con i giochi di piattaforme tradizionali.
In realtà, di tradizionale Sonic 3D aveva ben poco iniziando dall’inquadratura isometrica. Ai tempi, bastava questa prospettiva, e l’uso di personaggi renderizzati, a far sembrare il tutto tridimensionale e avveniristico. Era invece solo più complicato da giocare soprattutto pensando alla velocità tipica della serie Sonic. Capire dove andare, e cosa fare esattamente, con la nuova prospettiva era un mezzo incubo all’inizio, anche se con il tempo la situazione migliorava.
Complessivamente, il team di sviluppo aveva svolto un ottimo lavoro sul lato tecnico visti i limiti del Mega Drive: c’erano pochissimi rallentamenti e un ottimo dettaglio, insieme a una discreta varietà nelle ambientazioni. Peccato che il gameplay fosse molto limitato e reso più caotico da controlli spesso in ritardo. Dato che Sonic è famoso per l’immediatezza e la rapidità dei comandi, si vede come questo fosse un grosso limite del gioco.
In realtà, era uscito almeno due anni in ritardo rispetto al momento giusto per questa categoria. Ai tempi, la “vera” grafica 3D stava già prendendo piede e i giochi di piattaforme classici si avviavano sul viale del tramonto. Sonic 3D, pur essendo complessivamente ben realizzato, sembrava qualcosa di molto antico e legato a un’epoca ormai lontana. La risposta di critica e pubblico lo ha dimostrato chiaramente, visto che in pochi se lo ricordano.
Sega, sempre nei guai con la sua pianificazione, pubblicò questo titolo non una ma ben due volte. La seconda fu su Saturn, console che era sprovvista di un gioco dedicato a Sonic, ma anche in questo caso l’accoglienza fu fredda se non indifferente. Giochi come Mario 64 e Crash Bandicoot stavano aprendo una finestra sul futuro dei videogame, mentre Sonic 3D tentava di riportarci al passato.