I giochi sexy hanno rappresentato una moda di inizio anni ’90 nelle sale giochi dell’epoca ed erano caratterizzati solo dallo sfruttamento sistematico di immagini erotiche. Tra i più diffusi e quindi popolari, c’era Splash della spagnola Gaelco che tra l’altro è attiva ancora oggi. Era il classico puzzle game che mostrava foto di donne nude al termine di ogni livello e ciò bastava a renderlo molto interessante.
Si parla del 1992, quando Internet non esisteva ancora e con lei i tanto amati siti porno. L’unico modo per documentarsi sulle forme femminili erano le riviste per adulti o le videocassette. Gaelco, come altri produttori di videogame, notò che mancava un’offerta simile nel settore arcade ed ecco spiegato Splash. Non importa che le immagini “erotiche” oggi potrebbero finire tranquillamente in prima serata.
Erano i primi anni ’90, e giova ripeterlo per capire in quale contesto poteva uscire un gioco simile. Il gameplay era tutto concentrato sul controllo di un pennello (casualmente…) che doveva ripulire il fondale scorrendoci sopra. Vari ostacoli e nemici tentavano di imperdirglielo, come sempre in questo genere di titoli. Arrivati a una certa percentuale di completamento della foto, ecco che arrivava il premio con pochi secondi di ragazze seminude a schermo intero.
Il tutto suona patetico oggi ma è altrettanto patetico che milioni di persone stiano tutto il giorno sui siti hard, quindi è meglio non approfondire il discorso. Almeno, all’epoca c’era il lato “socievole” di giocare in ambienti ripieni di altre persone, con tutti i commenti e le risate del caso. Perché, alla fine, giochi come Splash facevano storia a sé tanto che o venivano ignorati, o erano sempre affollati di gente.
Di sicuro, si trovavano più o meno ovunque tra bar e locali pubblici a dispetto dei contenuti e dei ragazzini che ci giocavano. L’alta diffusione e la buona qualità delle immagini fece di questo titolo un successo, per quanto breve. Con i passi in avanti fatti dal genere sexy-erotico nel corso degli anni, oggi nessuno ricorda più Splash ma un’occhiatina curiosa non fa mai male…