statistiche accessi

Il primo sito web in Italia su videogame, anime, manga e collezionismo.

| HOT TRENDS

Nintendo DS: Storia della Console Portatile a Doppio Schermo
Shenmue - Sega Dreamcast: un ritratto di un’opera che ha segnato un’epoca
Sony PSP: storia completa della prima portatile PlayStation
Game Boy Advance: la storia completa della console
Pac-Man World: il platform 3D che celebrò i 20 anni del pallino giallo
Sega Saturn: la Storia Completa

Nintendo DS: Storia della Console Portatile a Doppio Schermo

Le origini: un progetto coraggioso

Nel panorama delle console portatili, poche hanno lasciato un segno profondo quanto il Nintendo DS. Presentata nel 2004, questa piattaforma non si impose soltanto grazie a vendite eccezionali, ma per aver introdotto modi di giocare che avrebbero anticipato abitudini che oggi consideriamo normali. Chi visse quel periodo ricorda l’effetto sorpresa nell’aprire la scocca a conchiglia e trovarsi davanti due schermi, con quello inferiore pronto a rispondere al tocco dello stilo. Per i più giovani, capire il DS significa comprendere le radici di molte innovazioni moderne.

Quando Nintendo annunciò il DS nel 2004, le reazioni furono contrastanti. L’azienda sembrava lasciarsi alle spalle il marchio Game Boy, per anni dominatore assoluto del mercato portatile, scegliendo una strada completamente diversa. In quel periodo Nintendo stava vivendo un passaggio importante: Hiroshi Yamauchi, ultimo rappresentante della famiglia che aveva guidato l’azienda per generazioni, stava cedendo il timone a Satoru Iwata, già noto sviluppatore. Prima del ritiro, Yamauchi lasciò un ultimo suggerimento: puntare sul doppio schermo.

Da quell’idea nacque il progetto “Nitro”, nome in codice del futuro DS. La sigla venne interpretata da molti come Dual Screen, ma Nintendo precisò che poteva significare anche Developers’ System, per sottolineare la facilità di sviluppo sulla nuova piattaforma.

Il lancio seguì una strategia insolita per Nintendo: la console arrivò prima negli Stati Uniti che in Giappone. Il 21 novembre 2004 debuttò in Nord America, per poi approdare in patria il 2 dicembre. La scelta puntava a sfruttare il Black Friday, e l’operazione riuscì: oltre mezzo milione di unità vendute nel weekend e più di un milione nel primo mese. L’Europa dovette aspettare fino all’11 marzo 2005, quando il DS arrivò nei negozi a 149 euro con una line-up che includeva WarioWare: Touched!, Rayman DS e Super Mario 64 DS, rivisitazione dello storico titolo per Nintendo 64.

Caratteristiche tecniche e innovazioni

Il Nintendo DS riprendeva il design a conchiglia del Game Boy Advance SP, ma introduceva soluzioni completamente nuove. La console integrava due processori a 32 bit: un ARM9 a 67 MHz dedicato al 3D e un ARM7 a 33 MHz per la grafica 2D e la compatibilità con il Game Boy Advance. La RAM era di 4 MB, affiancata da 656 KB di VRAM e 256 KB di memoria flash.

Sul fronte grafico, il sistema riusciva a gestire fino a 120.000 poligoni al secondo e un fill rate di 30 milioni di pixel. I due schermi LCD da 3 pollici ciascuno offrivano una risoluzione di 256×192 pixel, con oltre 260.000 colori visualizzabili.

Il vero punto di svolta era però lo schermo tattile, controllabile tramite pennino o direttamente con le dita. Questa soluzione aprì a forme di interazione completamente nuove: superfici di disegno, tastiere virtuali, pannelli di controllo dinamici. Anche il microfono integrato contribuiva all’interattività, permettendo ai giochi di riconoscere comandi vocali.

La connettività wireless 802.11b consentiva il gioco in rete locale fino a 16 giocatori entro 30 metri e l’accesso al Nintendo Wi-Fi Connection per le partite online. La retrocompatibilità con i titoli Game Boy Advance era garantita dallo Slot 2, che ospitava le cartucce GBA. Completavano la dotazione due altoparlanti stereo con audio in virtual surround e una batteria agli ioni di litio da 850 mAh, capace di garantire dalle sei alle dieci ore di autonomia.

Tra le funzioni preinstallate spiccava PictoChat, applicazione che permetteva a un massimo di 16 utenti di scambiarsi messaggi e disegni tramite comunicazione wireless locale, senza necessità di internet.

L’evoluzione della famiglia DS

Il successo della console portò rapidamente alla nascita di versioni aggiornate. Nel 2006 arrivò il Nintendo DS Lite, più sottile del 40% e più leggero del 20% rispetto al modello originale. Gli schermi erano più luminosi e il design, più curato, attirò anche un pubblico adulto. Non a caso il Lite divenne il modello più venduto dell’intera famiglia.

Nel 2008 venne introdotto il Nintendo DSi, un aggiornamento più marcato. La console era il 12% più sottile del Lite e aggiungeva due fotocamere VGA, una interna e una esterna. Gli schermi crescevano a 3,25 pollici e veniva inserito uno slot SD, sacrificando però la retrocompatibilità con i giochi Game Boy Advance. Il processore passava a 133 MHz, la RAM diventava 16 MB e la memoria interna raggiungeva 256 MB. Era anche la prima console DS con un vero negozio digitale: il DSi Shop, dove acquistare applicazioni e titoli DSiWare.

Il percorso evolutivo culminò nel 2009 con il Nintendo DSi XL (DSi LL in Giappone). I suoi schermi da 3,8 pollici offrivano una visibilità superiore, pensata anche per la condivisione tra più persone. Il DSi XL arrivò in Europa il 5 marzo 2010 e chiuse il ciclo della famiglia DS.

Il catalogo: quando innovazione e qualità si incontrano

Il successo del Nintendo DS fu alimentato da un catalogo imponente: oltre 948 milioni di giochi distribuiti. New Super Mario Bros. dominò le classifiche con 30,8 milioni di copie, riportando Mario al platform 2D dopo anni di esperimenti nel 3D.

Al secondo posto, con quasi 24 milioni di copie, c’era Nintendogs, il simulatore di cuccioli che sfruttava in modo esemplare touchscreen e microfono. Divenne un fenomeno popolare, riconosciuto anche dalla critica con il massimo voto della rivista giapponese Famitsu.

Mario Kart DS, terzo con 23,6 milioni di copie, introdusse per la prima volta nella serie una modalità multiplayer online. A completare i titoli da record ci pensò Brain Training del Dr. Kawashima, con oltre 19 milioni di copie, seguito dal suo seguito con quasi 15 milioni. Questi giochi entrarono nella vita quotidiana di persone che non si erano mai avvicinate ai videogiochi.

La serie Pokémon rimase una presenza costante: Diamante e Perla superarono i 17 milioni di copie, mentre Nero e Bianco raggiunsero cifre analoghe. I remake HeartGold e SoulSilver sono ancora oggi considerati tra i meglio riusciti.

Il DS ospitava poi saghe che avrebbero lasciato un segno duraturo: Il Professor Layton, Phoenix Wright: Ace Attorney, The World Ends With You, Elite Beat Agents, Trauma Center e molti altri. Animal Crossing: Wild World superò i 10 milioni di copie, consolidando il successo internazionale della serie.

La rivoluzione casual e l’espansione del pubblico

Il DS non conquistò solo i giocatori abituali: ampliò il mercato come nessuna console portatile aveva fatto in precedenza. Con la linea Touch! Generations, Nintendo introdusse titoli pensati per chi non aveva mai giocato. L’approccio intuitivo basato sul touchscreen attirò un pubblico nuovo, spesso adulto o anziano.

Brain Training divenne un fenomeno culturale: in Giappone treni e metropolitane erano pieni di persone di ogni età impegnate nei mini-esercizi mentali. Anche in Europa e America il successo fu immediato, con oltre 10 milioni di DS venduti in soli due anni.

Questa apertura verso un pubblico più ampio anticipò la rivoluzione degli smartphone. Prima ancora dell’arrivo dell’iPhone nel 2007, il DS aveva già dimostrato la versatilità del touchscreen come interfaccia universale. La filosofia Nintendo, orientata più all’innovazione che alla potenza, si rivelò vincente: mentre la PlayStation Portable puntava su prestazioni superiori, il DS vendette quasi il doppio delle unità.

Numeri da record

Quando la produzione della famiglia DS si chiuse nel 2012, i numeri erano impressionanti: oltre 154 milioni di console vendute in tutto il mondo, seconda solo a PlayStation 2. Nei suoi primi sette anni distribuì quasi 155 milioni di unità hardware e quasi un miliardo di giochi. In Europa raggiunse il primo milione in sei mesi e superò i 10 milioni nel giro di due anni.

Il 2006 fu l’anno della consacrazione: New Super Mario Bros., Nintendogs, Brain Training e il DS Lite contribuirono a un successo senza precedenti, portando Nintendo a registrare profitti record.

L’eredità nel gaming moderno

L’impatto del DS va oltre i numeri. La console dimostrò che innovare nell’interazione poteva essere più importante della forza bruta tecnologica. Il touchscreen è oggi una parte centrale dell’intrattenimento digitale; il multiplayer online su portatile è ormai scontato; i giochi casual hanno aperto nuove strade al mercato.

Il successore Nintendo 3DS riprese l’idea del doppio schermo e aggiunse il 3D senza occhiali. Anche Nintendo Switch deve molto alla filosofia DS: immediatezza, accessibilità e possibilità di giocare brevemente o per lunghe sessioni.

Molte serie nate o consacrate su DS sono tuttora attive. Professor Layton ha continuato su 3DS e mobile, Pokémon resta un pilastro del mercato, Animal Crossing è diventato un fenomeno globale e la serie New Super Mario Bros continua a influenzare i platform 2D moderni.

Per molti giocatori, il DS rappresenta un ricordo vivissimo: le partite a Mario Kart via download play, i messaggi scambiati su PictoChat, le ore dedicate a Nintendogs. Per altri, è stato il primo contatto con i videogiochi.

Curiosità e accessori

Il DS debuttò in Europa in nove colori diversi, affiancati da edizioni speciali e varianti tematiche. Tra gli accessori più curiosi c’era il Nintendo DS Browser, che integrava una versione del browser Opera grazie a una cartuccia dedicata.

Il Rumble Pak, inserito nello Slot 2, introdusse la vibrazione nei giochi compatibili. Il Nintendo Wi-Fi Connection, oltre al multiplayer online, permise per la prima volta la distribuzione di contenuti extra, come eventi scaricabili per Pokémon Diamante e Perla.

Conclusione

Il Nintendo DS rappresenta un punto di svolta nella storia delle console portatili. Non è stato solo un successo commerciale, ma un dispositivo capace di ridefinire l’idea stessa di videogioco tascabile. Ha aperto la strada a un pubblico nuovo, anticipato molte tendenze tecnologiche e lasciato un’impronta ancora oggi percepibile.

Per i nostalgici, il DS è un simbolo di un’epoca in cui il gaming portatile stava cambiando volto. Per i nuovi giocatori, capirne la storia significa conoscere le origini di molte soluzioni oggi date per scontate. Con oltre 154 milioni di unità vendute, il Nintendo DS rimane uno degli esempi più forti di come l’innovazione possa trasformare il mercato e lasciare un’eredità duratura.

I commenti del pubblico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi l'articolo sui social

Scelti da Insertcoin

Crash Bandicoot 4 in uscita a ottobre
Metroid Prime 4: uscirà mai?
Retroarch arriva su Steam

Resta sempre aggiornato!