Poche storie… chi ci ha giocato lo ammetta qui e adesso!
Uscito in Europa nel 1992, Barbie è un piccolo obbrobrio che merita però la nostra attenzione per tutta una serie di motivi.
Per prima cosa sicuramente qualcuno di noi è entrato in contatto con questo puzzle platform travestito da gioco per bambine, per secondo siamo di fronte a un titolo che mette come boss di fine livello un paio di Yoga pants e un Jersey, e questo merita decisamente di essere ricordato.
Barbie è un gioco strano, a tratti inquietante che ci vede sperduti all’interno dei sogni di Barbie, naturalmente la mente di Barbie è costellata di racchette da tennis viventi, animali che la aiuteranno selezionando i giusti poteri e vestiario vario che tenta di ribellarsi alla sua padrona uccidendola.
Il gioco ha un comparto grafico abbastanza scarno che sorprende data la licenza milionaria del nome che porta, il sonoro non è terribile ma nemmeno particolarmente esaltante.
Puzzle e platform
Barbie ci vede impegnati in terribili sequenze platform caratterizzate da un sistema di controllo pessimo, controbilanciate da puzzle piuttosto intelligenti e non scontati che riusciranno in qualche modo a divertire.
Esistono poi alcune aree segrete sbloccabili solo sfruttando determinate capacità degli animaletti che incontreremo, senza dimenticare i suddetti boss di fine livello, così assurdi e trash da diventare belli da combattere.
Che dire, Barbie è forse la vergogna segreta di molti videogiocatori e videogiocatrici, un titolo così grottesco da diventare quasi apprezzabile e capace di ricevere anche voti oltre la decenza al tempo della sua uscita. Considerato uno dei 20 videogiochi più brutti della consolle Nintendo, Barbie diventa oggi un piccolo cult. Se siete collezionisti, nostalgici segreti o semplicemente amanti dei titoli più trash della storia dei videogiochi, questo Barbie non potete farvelo scappare, un titolo che potrebbe fare la gioia di amanti delle creepy pasta, youtuber e streamer vari.