Millepiedi e navicelle
Progettato da Dona Bailey, Centipede è uno dei classici arcade che ci riporta all’alba del videogioco.
Il titolo, conosciuto come uno dei principali cabinati della prima ondata di videogiochi, ci vede alla guida di una specie di astronavina, con la quale dovremo affrontare un gigantesco millepiedi, oltre a svariate creature da giardino, tra pulci e insetti vari che ci daranno del serio filo da torcere.
Il gioco, sviluppato dall’unica creatrice donna in un team di 30 uomini, è un vero e proprio cult arcade, caratterizzato da un gameplay rapido, difficilissimo ma senza tempo e estremamente appagante.
Centipede sembra riprendere le caratteristiche di Space Invaders, approfondendole e offrendo una variazione sul tema, sia sotto il punto di vista artistico che sul gameplay che guadagna di complessità e inserisce varianti di grande interesse.
La grafica, un po’ per i tempi, un po’ per le scelte stilistiche è estremamente minimale, un minimalismo che gli permette però di risultare accattivante anche oggi, dove il gioco diventa facilmente una droga, in particolar modo per i cacciatori di punteggi, vero motore degli arcade di un tempo.
Retrò di qualità
Centipede si può annoverare tra quei prodotti arcaici, capaci però di tenere ancora testa al mondo che cambia.
Gli anni passati si notano appena, superata infatti una prima fase, dovuta all’impatto dello stile retrò, il gioco ci ingoia nella sua frenesia, tornando fresco e appagante esattamente come nel giorno della sua uscita.
Dubitiamo che ci siano ancora cabinati in giro per il paese, di sicuro però, chi avrà la fortuna di provare il titolo su una piattaforma originale, potrà vivere un’esperienza di retrogaming arcade, tra le più appassionanti in circolazione.
Un cult e un colosso del genere, che non smette di divertire ancora oggi, dopo tutto il tempi passato.
Fondamentale per chi vuole conoscere la storia dei videogiochi fin dalle loro lontane origini.