Tiger, Gig e gli altri
Quando si parla degli albori del videogioco, non possiamo trascurare i mitici Tiger (e relative imitazioni) che hanno letteralmente segnato un’epoca, permettendo un po’ a tutti di entrare nel mondo dei videogames senza le esose spese di console e computer dell’epoca.
I videogiochi a cristalli liquidi possono suonare come una follia ai più giovani, ma molti di noi hanno passato ore e ore, colmando spesso con la fantasia le mancanze dei giochi in questione, immaginandoci le versioni colorate e animate dei nostri amici che già possedevano Super Nintendo e PC.
Rivedere i vecchi giochi Tiger è un vero e proprio salto nella nostalgia.
I giochi a cristalli liquidi proponevano infatti delle esperienza semplificate die più famosi titoli, fossero questi Castlevania, Altered Beast o Terminator.
I titoli erano proposti come console portatili standalone, con all’interno il solo gioco.
Un incrocio tra un cabinato portatile dedicato, e un Game Boy monouso.
Molti di questi sono disponibili sull’internet archive, e vi assicuro che sarà dura trattenere le lacrime.
Gli albori del videogioco
L’avventura dei titoli di questo genere, che comprendevano in fase più avanzata lo stesso celebre Tamagochi, venne intrapresa anche da Nintendo, coinvolgendo le più svariate compagnie che puntava a proporre un’esperienza portatile e low cost dei loro titoli più importanti.
I videogiochi Tiger e le varie imitazioni che ancora si trovano tra web e mercatini dell’usato, sono un pezzo di storia della nostra infanzia e dei videogiochi.
Un modo in cui moltissimi ex bambini tra cui il sottoscritto, sono entrati nel mondo del gaming, fantasticando, e immaginando inesistenti animazioni e livelli segreti, dopo l’arrivo del canonico Game Over, chiusura che spesso era riservata ai vari giochi di questo genere che non ci regalavano nemmeno una sequenza finale.
E voi? Ve ne ricordate uno in particolare?