Battere Revenge of Shinobi, a livello qualitativo, era praticamente impossibile e infatti Shinobi III fallì nell’impresa pur restando un ottimo gioco di piattaforme. Come tante altre produzioni Sega, visse il solito sviluppo travagliato con una prima versione beta addirittura mandata ai giornali per le recensioni e poi ritirata. L’uscita definitiva, nel 1993, aveva diversi ritocchi e risolveva qualche bug, ma soprattutto due livelli extra a cavallo e sulla tavola da surf.
Tavola da surf? Esatto: malgrado la presenza dei ninja e l’ambientazione “seria” c’era una sezione in cui si correva sull superficie dell’acqua continuando a combattere. Ma anche la parte a cavallo, che potete vedere nel filmato, non scherzava né graficamente né a livello sonoro. Peccato che il resto del gioco fosse ancora lo stesso Shinobi di sempre: ottimo preso singolarmente, molto meno conoscendo gli altri episodi.
L’obiettivo di ogni partita era, ancora, arrivare in fondo al livello tutti interi affrontando ogni genere di scagnozzo: dai soldati ai robot passando per ninja e samurai. La varietà resta l’aspetto migliore in assoluto, anche a livello di ambientazione: dalle foreste del primo livello si passa in breve tempo a laboratori, fabbriche e molto altro. Graficamente, i due livelli “postumi” rimangono quelli fatti meglio, mentre il resto del gioco appare più datato nelle animazioni e nel dettaglio.
La struttura era semplice e molto collaudata, un mix di piattaforme e combattimenti che premiava l’abilità e i riflessi del giocatore. Solo imparando bene il set di mosse disponibili, e la planimetria dei vari scenari, si aveva qualche speranza di arrivare alla fine. Ed era un’impresa in termini di tempo, considerando la durata notevole e l’assenza di salvataggi o password. Oggi, è improponibile solo pensarlo.
Shinobi III non raggiunse mai la fama del predecessore o del primo, storico, episodio visto in sala giochi per il semplice affollamento del genere platform a inizio anni ’90. Inoltre, l’intera industria dei videogame era presa d’assalto dai picchiaduro, la categoria più in voga a quei tempi dopo il successo di Street Fighter II. Detto questo, rimane uno dei migliori action game visti su Mega Drive, che ha avuto la sola sfortuna di arrivare dopo un autentico capolavoro.